Nasce a Shangai e si forma alla scuola accademica di alcuni suoi celebri concittadini: You Yun-jie e Liu Kemin. Desideroso di conoscere la grande arte europea, nuovo Marco Polo compie un viaggio a ritroso e si innamora perdutamente dell’Italia medievale e rinascimentale , divenendo motivo di grande ispirazione e la sua nuova patria dall’anno 1980. Così dopo la naturale propensione alla calligrafica visione quasi onirica della lontana Cina si addentra con scrupolosa attitudine alle ispirate formule dell’atelier di Riccardo Tommasi Ferroni ed incontra i più grandi pittori postrinascimentali che stanno rivestendo di forme e di colore le loro tele: Pietro Annigoni, Giacomo Manzù, Gregorio Sciltian. Da questo periodo comincia ad esporre in molteplici città italiane: Bolzano, Firenze, Milano,Padova,Pordenone, Roma, Treviso, Udine. Negli ultimissimi tempi è protagonista di un grande evento mondiale: espone al Festival Internazionale dell’Arte a Pechino e partecipa nella Repubblica di San Marino al Progetto culturale “ Il sagittario delle idee.”
DESCRIZIONE DEL PALLIO
La gara equestre, evocazione medievale prolungatasi nella storia politica comunitaria ed incarnatasi del secolo XVII, è per eccellenza il tema statutario di ispirazione per altri artisti di grande fama invitati a celebrare i fasti barocchi di Donna Olimpia Aldobrandini. Ma per il maestro Zhou Zhiwei esso diviene pretesto di sognati traguardi lontani: tre cavalieri , usciti dal nulla e ricurvi nello sforzo supremo su altrettanti cavalli focosi, si inarcano spasmodici dietro lo stimolo della vittoria. L’artista cinese, attento a rappresentare le dinamiche di una carriera a tutta prova, immerge i suoi protagonisti, uomini e cavalli, dentro un assieme di magie e colori, di sobbalzi ed accelerazioni dove i corpi riflettono l’andare sinuoso e curvilineo del movimento in gara. I cavalieri infatti nell’eroico sforzo fanno massa tutta con il loro campione, che sembra farti sentire il suo calpestio prolungato di zoccoli ricurvi e sollevati con le criniere libere al vento impetuoso. La figura centrale del campione predestinato alla vittoria presenta una sagoma abbrunata, mentre colori più pastellati mettono in evidenza le casacche degli altri due cavalieri e i mantelli dei loro cavalli, aggraziati nel biancore delle fronti. Ma tutti i protagonisti sembrano uscire da visioni oniriche pur sotto lo sforzo sovrumano dell’attesa vittoria. Dall’alto, la sognata visione del palazzo turrito degli Aldobrandni, con la torre civica che sembra proteggere e guidare una comunità verso il riscatto e la glorificazione della propria storia.
Italo Campagna