Nasce nel 1941 ad Avellino e sperimenta da subito il suo rapporto con l’arte e le esperienze murali della protesta umana e del potere politico occulto. Celebrate le sue opere di alto valore civico per poi incamminarsi verso l’intimismo del paesaggio e delle nature morte, che trovano sempre nuovi fermenti e vivace ispirazione nelle brume del Tevere, nelle cui anse (Fiano Romano) vive ed opera.
Il pallio del maestro Ettore de Conciliis rappresenta una novità iconografica notevole in rapporto alle precedenti tele che celebrano la grande rievocazione storica. Eliminati gli elementi pittorici sacri, la tela si incentra tutta su di un cavallo rosso nel suo mantello che sembra ricalcitrare sotto l’esperta guida del cavaliere biancovestito, moderno nella sua casacca sportiva ad indicare l’eterna giovinezza del tempo ludico, che si ravviva nello slancio degli zoccoli dell’animale che vola verso la meta vittoriosa.
Italo Campagna